Sportello di ascolto per le persone e famiglie sovra indebitate
SPORTELLO DI ASCOLTO
Il servizio di ascolto è svolto da un gruppo di volontari debitamente formati e coordinato da personale ASP. Si prevede, quado ne sussistono le condizioni, di avviare il percorso per la concessione di prestiti bancari, grazie ai fondi previsti dall’art. 15 della Legge 108/96, con il supporto degli esperti della Fondazione ADVENTUM.
Lo sportello, situandosi all’interno di una rete di servizi, favorisce l’accesso al servizio AUSL (Ser.T.) di quei soggetti con problematiche da dipendenza da gioco d’azzardo.
I VOLONTARI
Chi si rivolge a uno sportello antiusura cerca innanzitutto qualcuno che lo ascolti e con cui poter condividere la situazione di difficoltà in cui si trova, o in cui pensa di trovarsi. Per la persona è importante raccontarsi e cercare di fare chiarezza della sua situazione debitoria.
L’attività di ascolto offerta dagli operatori è già una possibilità di cambiamento; a questa prima azione potrà seguire una serie di incontri e, quando necessario, una vera e propria consulenza degli operatori; infine, se necessaria, la prestazione di garanzia (grazie ai fondi della L. 108/96 della Fondazione ADVENTUM) finalizzata alla riorganizzazione dei debiti.
Modalità di accesso
Il primo passo è l’ascolto. La persona, su appuntamento, è ascoltata dagli operatori presso la sede dello sportello.
Alla fine del colloquio, gli operatori consegnano una scheda di rilevazione dati che dovrà essere opportunamente compilata (e corredata dai documenti necessari) da parte del richiedente e del suo garante.
Quando la pratica è completa, sarà sottoposta alla valutazione della Commissione per la Concessione dei Prestiti della Fondazione ADVENTUM, che la esaminerà in base ai criteri di meritevolezza e delibererà di inviarla in una delle banche convenzionate per attivare il prestito o di respingere la richiesta.
Intervento
I CRITERI DI MERITEVOLEZZA INDICATI DAL MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE
• l’effettivo stato di bisogno del richiedente;
• la serietà della ragione di indebitamento legata allo stato di bisogno;
• la capacità di rimborso in base al reddito e/o alla situazione patrimoniale;
• fondate prospettive di sottrarre l’indebitato all’usura.
In caso di delibera positiva, la pratica viene consegnata all’Istituto bancario convenzionato. Dopo opportuna istruttoria, la banca contatta il richiedente e il garante per la firma della documentazione necessaria all’accensione del prestito. Infine la Fondazione dà disposizione alla banca per pagare i debiti come da transazioni concordate con i creditori.
Il richiedente “rientra” così nel circuito bancario e stipula un contratto che lo vede in rapporto diretto con la banca.
CHI PUÒ BENEFICIARE
- persone non bancabili (a cui le banche e le finanziarie non concedono credito);
- persone fisiche (lavoratori dipendenti e pensionati) NO imprese (le imprese possono consultare l’Elenco dei Confidi che hanno ricevuto i fondi ai sensi dell’art 15 della Legge 108/96);
- persone disposte a gestire la propria situazione debitoria con la Fondazione (NO richieste di liquidità);
Lo scenario
L’uso non responsabile del denaro, l’usura e il dramma del gioco d’azzardo patologico – definito l’eroina del nuovo millennio – mietono un numero di vittime che è in continua crescita negli ultimi anni. Il danno che arrecano, purtroppo, non colpisce solo il singolo, ma anche chi gli è vicino. Si stima, infatti, che per ogni vittima, ce ne siano altre sette – tra genitori, fratelli, figli o amici.
Una gestione delle proprie risorse e del proprio denaro non oculata può portare a vivere profondi disagi sia materiali che personali, oltre che a una situazione di sovra indebitamento in cui l’equilibrio tra le risorse disponibili e l’indebitamento si altera, nel senso che le prime non bastano a far fronte ai debiti. Frustrazione, senso di isolamento, rischio di non avere più autonomia nella gestione delle entrate e lasciarsi andare, fino a cadere nella rete dell’usura, un’emergenza sociale silenziosa ma terribile.
L’usura colpisce in particolare nei momenti di crisi economica; opera coperta dal ricatto e dalla minaccia; approfitta dello stato di debolezza delle sue vittime, che spesso non vedono altra via d’uscita, e ruba loro non solo il denaro, ma anche la dignità, spesso gli affetti, qualche volta la vita stessa.
Riferimenti
Referente: Laghi Doranna
Mail: d.laghi@aspromagnafaentina.it
Telefono: 0546 699509
Orari servizio: sportello aperto al pubblico mercoledì dalle 10.00 alle 12.00
sportello telefonico dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 13.00.
Indirizzo: Piazza San Rocco 2, Faenza presso sede ASP Romagna Faentina